Un metodo che fa bene ai pazienti e nello stesso tempo all’operatore sanitario impegnato nella riabilitazione logopedica. E’ possibile?

Francesca si è avvicinata alla proposta di laboratorio esplorativo dello yoga della risata nella riabilitazione logopedica con curiosità e desiderio di sperimentare qualcosa di innovativo per i suoi bambini. Nello stesso tempo si mostrava affaticata dal lavoro e da giornate molto piene di impegni, complicati anche dalla situazione covid.

Più volte, all’inizio del percorso, mi ha scritto o detto di sentirsi affollata, di non riuscire a trovare il tempo, di non essere dell’umore corretto.

Buddy e determinazione le sono state compagne e, a distanza di qualche mese, la pratica della risata incondizionata ha cambiato lei e piano piano sta cambiando il suo modo di fare logopedia. A giovarne sono lei e i suoi piccoli pazienti.

Il racconto di Francesca, logopedista

Sono Francesca Biavardi, ho 40 anni e da 15 anni sono Logopedista.

Ho lavorato presso numerosi centri privati e pubblici e grazie agli incontri/scontri con i professionisti che ho incontrato sul mio percorso professionale, ho imparato tanto.

Francesca-Biavardi-benessere del logopedista
Francesca Biavardi, logopedista

La professione che ho scelto può sembrare semplice e so che qualcuno pensa: “Ma che ci vuole a giocare con i bambini?”.

Nella realtà, però, è tanto difficile giocare con i più piccoli, per adulti “strutturati” come siamo oggi e lo è ancora di più, farlo con un obiettivo di trattamento logopedico.

Alla ricerca di nuovi metodi per essere più efficace

Nella mia pratica quotidiana, in un servizio che si occupa di età evolutiva, cerco di trovare il modo di rendere più accattivante la seduta di trattamento, ma non è sempre facile. Ho quindi collezionato un buon numero di corsi proprio spinta dalla voglia di innovare una modalità rigida, nella quale si pensa che il bambino possa fare logopedia solo quando è capace di stare seduto a tavolino.

Ecco allora, che scoprire nuovi metodi per lavorare in modo efficace mi sprona a continuare a studiare.

Nel mio percorso di ricerca, tramite amicizie comuni, mi è stato suggerito di partecipare al Corso Base di Yoga della Risata di Tiziana e mi si è aperto un mondo.

Per una persona rigida come me, un po’ maniaca del controllo, che tende a vedere tutto in bianco e nero e che da poco ha iniziato a vedere le sfumature e i colori, era un po’ assurda l’idea di ridere a comando, ma la curiosità era troppa per non provare.

Ed eccomi di nuovo davanti al PC. Nuovo webinar, nuove serate impegnate, nuova gente sconosciuta dall’altra parte dello schermo.

All’inizio del primo incontro, se si fosse potuto veder scritto il mio pensiero, dentro un fumetto, avreste letto: “Chi me lo ha fatto fare?”.

E invece… pronti VIA!

Perché ridere fa bene a logopedista e bambino

Ridere fa stare bene, alza in modo naturale il livello di endorfine, fa respirare bene, rende più tonica la muscolatura facciale, alleggerisce le situazioni e stimola il pensiero positivo.

Vi sentite più a vostro agio se le persone con le quali vi trovate sono solari e accoglienti o se hanno musi lunghi, sono tristi o sempre arrabbiate? Io preferisco le prime!

La stessa cosa vivono i nostri piccoli pazienti, che sicuramente collaborano maggiormente se li accogliamo con un sorriso e una battuta e se proponiamo loro attività coinvolgenti.

Non dimentichiamoci che vengono da noi perché hanno bisogno di aiuto e loro lo sanno. Proprio questo può contribuire a rendere un po’ tesa la situazione.

Stemperare la tensione con un sorriso, proponendo giochi che li portino a ridere con spontaneità, aiuta loro, ma anche noi. Senza perdere l’obiettivo del trattamento.

Ho osservato che gli esercizi proposti dallo yoga della risata portano diversi benefici a livello fisico:

  • uso spontaneo del diaframma e quindi innesco automatico della corretta respirazione costo-diaframmatica;
  • migliora i tempi di espirazione;
  • stimola la contrazione dei muscoli facciali;
  • riduce la tensione muscolare dalla regione testa-collo
  • alleggerisce le attività della seduta.

[Per scoprire altri benefici dello yoga della risata nella riabilitazione logopedica del bambino puoi leggere anche l’esperienza di Barbara].

Parlare una lingua inventata aiuta a sciogliere l’ansia da prestazione

Il mio esercizio preferito è il Gibberish, nel quale si parla mescolando suoni e parole che non hanno alcun senso, mantenendo una corretta prosodia comunicativa. É come fingere di parlare una lingua straniera senza conoscerla.

Mi piace perché è un’attività che annulla completamente l’ansia da prestazione nei miei piccoli pazienti. La difficoltà articolatoria si annulla, non esiste più il giudizio rispetto a ciò che voglio comunicare e a quello che in realtà pronuncio e si lascia spazio alla spontaneità.

I pazienti con disturbo di linguaggio si sentono liberi di parlare come sono capaci. Proprio per questo, penso che il gibberish potrebbe rivelarsi utile con alcuni tipi di balbuzie, consentendo di parlare in modo fluido, senza blocchi, senza bisogno di lunghe latenze per programmare le loro parole.

Oltre a liberare la parte creativa e a togliere l’ossessione per il contenuto delle conversazioni, il linguaggio non-sense può essere sfruttato per allenare la corretta produzione di un fonema target, per fare sperimentare nuovi movimenti articolatori o per migliorare la prosodia. Insomma, con un solo esercizio hai la possibilità di lavorare su tanti piani diversi.

A proposito di Gibberish in logopedia puoi leggere l’esperienza di Sabrina con un paziente colpita da afasia post-ictus.

Celebrare l’errore per imparare

Un altro elemento per me molto importante dello yoga della risata è la celebrazione dell’errore.

Quando si sbaglia nello svolgimento della pratica, si ride dell’errore e lo si mette in evidenza con un gesto ben preciso delle mani, che lo enfatizza. 

Questo si è rivelato un grande insegnamento, anche per me.

Sbagliare si può! Non solo. Ci ridiamo insieme e poi riproviamo, senza paura. 

Avete mai osservato l’errore da questo punto di vista?

Sia chiaro, non ho mai “bacchettato” i bambini per i loro errori, ci mancherebbe. Ora mi accorgo, però, che mi irrigidivo più facilmente di fronte a un errore e tendevo a correggere, passando poi oltre.

Lo yoga della risata mi ha insegnato a stare dentro l’errore, a riderci su, a viverlo come momento di divertimento e di crescita.

Integrare lo yoga della risata nelle sedute di logopedia

Nelle mie sedute di logopedia ho iniziato ad inserire alcuni esercizi dello yoga della risata alternandoli con quelli più strettamente logopedici.

Sono convinta che l’integrazione di più tecniche, mi permetta di trovare più facilmente la chiave giusta per arrivare ad un obiettivo.

A volte serratura e chiave combaciano immediatamente, altre volte c’è bisogno di più tempo e di qualche errore, ma se ci sono fiducia, volontà, empatia e alleanza con la famiglia e con tutte le figure professionali ed educative che ruotano intorno al bambino, i miglioramenti arrivano.

Ho imparato innanzitutto IO a ridere

Lo yoga della risata non è solo un metodo, ma una strategia di vita.

La figura della Buddy si è rivelata fondamentale per ricordarmi di ridere ogni giorno.

La Buddy è un compagno di risate che viene assegnato, a caso dalla trainer durante la prima sera di corso. Obiettivo della “coppia” è ridere per un minuto al giorno, a comando, durante una telefonata.

Facile?

Non proprio: a volte sembra non esserci mai quel minuto libero nelle 24 ore. Non è neppure facile ridere con una persona che non si conosce e a distanza.

Poi, senza fretta, fai sempre più tua la pratica e ti ritrovi a ridacchiare sotto i baffi più spesso di quanto facessi prima o a decidere che il tuo momento di risata quotidiana lo fai in autonomia, mentre ti lavi i denti o mentre guidi e la cosa diventa, poco alla volta, automatica.

Perché è stato importante ridere ogni giorno con la buddy, nonostante all’inizio mi sembrasse assurdo?

Non puoi pensare di utilizzare la risata e gli esercizi per stimolare la risata con i tuoi bambini se non sai ridere tu adulto, se non sai come stimolare la risata incondizionata e non comprendi la fatica e nello stesso tempo l’importanza di ridere quando non c’è nulla da ridere.

Cosa ho imparato dallo yoga della risata

Ecco cosa mi ha insegnato il laboratorio di yoga della risata:

  • destrutturare sedute di logopedia troppo… noiose, impostate e rigide
  • esercizi pratici, facilmente attuabili, per  stimolare la consapevolezza, allenare il tono muscolare, impostare un fonema ed esercitare la coarticolazione in modo più ludico, migliorare la respirazione e la prosodia, migliorare la fluenza verbale, ridurre la frustrazione
  • a stare nell’errore e non a fuggire da esso
  • iniziare con il sorriso è partire in vantaggio
  • conoscere persone straordinarie, di grandi valori ed esempi di resilienza e perseveranza

Il laboratorio mi ha innanzitutto aiutata a guardare le cose da una prospettiva diversa: quella della positività.

Ho ancora i “miei momenti NO “, le giornate storte, in cui tutto è in bianco e nero.

Ma ho capito che vivere con il sorriso è una SCELTA che ti svolta la vita. 

Grazie alla Super Coach Tiziana per questo bel percorso e alle mie compagne di viaggio Barbara (la mia Super Buddy), Sabrina e Greta.

È bello indossare le lenti del sorriso ed osservare il mondo da una prospettiva più… rosea ed elastica!