Organizzare una stanza della rabbia o rage room (anger room) negli ospedali, nelle RSA, nelle scuole e anche nelle aziende per consentire a medici infermieri, OSS, insegnanti e lavoratori di sfogare tutto lo stress e ridurre il rischio di burnout.

Può sembrare assurdo e invece esistono davvero le stanze della rabbia.

Se provi a digitare sui motori di ricerca “rage room” scoprirai che ne esistono diverse, nelle principali città italiane, tra cui Milano, Bologna, Torino, Roma e Bari.

Le rage room sono davvero una soluzione efficace per gestire lo stress e prevenire il burnout?

Penso proprio di no. Ecco il mio perché.

Cos’è la rage room o stanza della rabbia

Ideate per la prima volta in Giappone, negli ultimi anni le rage rooms si sono diffuse negli Stati Uniti e sono arrivate anche in Italia. Googlando ne ho trovate a Milano e provincia, Torino, Bologna e anche a Napoli.

Sono esattamente quello che ti immagini: stanze insonorizzate in cui, opportunamente vestito e protetto con casco e coperture per il corpo, entri e spacchi tutto con bastoni, martelli. Paghi e spacchi. Paghi e ti sfoghi.

Siamo sicuri che le rage room siano davvero efficaci contro la rabbia?

Davvero rabbia scaccia rabbia?

hulk viola molto arrabbiato

Perché non credo che la rage room sia una soluzione

  • Sollievo temporaneo. Entro e spacco tutto. Bene, ma l’effetto di sollievo che avrò sarà soltanto temporaneo. Sicuramente con l’attività ho fatto uscire la tensione anche fisica accumulata, ma non ho gestito la causa che ha provocato l’emozione della rabbia. Se la causa rimane, e io non ho modificato il mio modo di agire, il “secchio della rabbia” continuerà a riempirsi creando così un circolo vizioso. D’altronde se il tuo rubinetto perde acqua, puoi anche asciugare con lo straccio, ma se non lo ripari l’effetto è solo temporaneo…e anzi con il tempo la perdita peggiora.
  • Mi abituo e peggioro, non risolvo. Più mi arrabbio e più mi verrà facile arrabbiarmi. La rabbia si può spostare e migrare su persone o oggetti diversi anche molto lontani da ciò che l’ha provocata. Per questo posso indirizzare la rabbia verso di me o su un altro bersaglio e non è detto che si sia consapevoli di questo spostamento. Il rischio quindi è quello di “perdere le staffe” con reazioni sproporzionate anche per piccole banalità. Se poi l’attività non è solo occasionale, ma reiterata perchè ho appunto una stanza dedicata, si può trasformare in abitudine e quindi diventare automatica. 
  • Da rabbia a collera e aggressività. La rabbia, se gestita con consapevolezza, può essere per alcuni aspetti positiva, perché stimola una reazione adattativa. Di fatto quando ci arrabbiamo si alza il livello di cortisolo, tipico dello stress, che comunica al nostro sistema nervoso simpatico di “agire” . Insomma la rabbia fornisce la motivazione ad agire per superare ostacoli e difficoltà e tutelare noi o le persone che ci stanno a cuore. Le rage room non sono una reazione al problema, ma possono diventare una leva per trasformare la rabbia in aggressività e collera ovvero in furia distruttiva. Quindi? Non ho risolto il problema originario (punto 1), mi abituo e peggioro (punto 2) e come procedendo nel gioco dell’oca, il rischio è arrivare al punto 4: la frustrazione.
  • La frustrazione. Spacco tutto, ah che meraviglia dopo. Mi sento forte! Che sensazione di libertà! Sei davvero sicuro? Può essere una sensazione temporanea (e torniamo al punto 1), ma la sensazione più profonda che arriverà è piuttosto la frustrazione di sentirsi una persona che distrugge e non costruisce. 

Siamo sicuri che le rage room siano davvero efficaci contro la rabbia? Rabbia scaccia rabbia?

Come fare a ridurre la rabbia e aiutare le persone a gestire lo stress

E’ inutile negarlo: lo stress c’è e in alcuni ambiti e situazioni si rischia di andare in cortocircuito e sofferenza.

Cosa possiamo fare?

La mia proposta è organizzare la LAUGHTER ROOM, ovvero la stanza delle risate.

  1. Consapevolezza. Lo stress o la rabbia derivano da come percepiamo uno stimolo esterno o un evento e da come scegliamo di reagire. Spesso diamo la colpa all’altro, a quello che ha detto o fatto, quando ci arrabbiamo. In realtà siamo noi che “scegliamo” di reagire con rabbia a un evento. Lo stress non è l’evento, ma la risposta e la reazione che io innesco di conseguenza. La buona notizia è che posso imparare a modificare la mia reazione, se ne ho consapevolezza. 
  2. Accogliere. Per fare posto alla consapevolezza è necessario innanzitutto accogliere l’emozione che proviamo, e osservare quale bisogno è stato disatteso o non soddisfatto. Mi chiedo: perché reagisco in questo modo quando quella persona dice quella cosa o succede quella cosa? prendiamoci la responsabilità delle nostre reazioni con consapevolezza e scegliamo di gestire meglio le emozioni
  3. Trasformare. Un evento esterno a me resta un evento e non posso farci nulla. Posso però modificare il mio modo di reagire. Posso decidere di arrabbiarmi o scegliere di non arrabbiarmi.

LAUGHTER room invece di RAGE room

Perché al posto delle rage room non pensare a delle LAUGHTER ROOM, ovvero stanze in cui RIDERE in modo incondizionato

Grazie allo yoga della risata ho imparato che ridere può essere un ottimo strumento per frenare la rabbia e la reazione impulsiva perché:

  • ridere è RESPIRARE. Ridendo mi ossigeno e recupero lucidità di pensiero
  • ridere è stimolare la BIOCHIMICA POSITIVA, che va a contrastare i livello di cortisolo. L’ossitocina in particolare, tipicamente rilasciata nel momento del parto e dell’allattamento, è l’ormone può aiutarci a stimolare un sentimento di accoglienza e benevolenza verso noi stessi e l’altro.
  • ridere è stimolare il PENSIERO POSITIVO
  • ridere è CONNESSIONE, gioia e COLLABORAZIONE

Non lo dico io, lo dice la scienza. Sia a proposito dei benefici della risata nella gestione dello stress e delle emozioni sia degli ambienti di lavoro in cui si coltiva la positività. 

La collera distrugge, la gioia costruisce.

Allora perché invece delle rage room non creare spazi negli ospedali, nelle RSA nelle scuole e nelle aziende per organizzare delle LAUGHTER ROOM, ovvero delle stanze in cui ridere e connettersi con l’io più profondo e con gli altri.

chi ride insieme, collabora

(John Cleese)

Che ne pensi?

Secondo me vale la pena provare!