Prima la pandemia da covid, poi la guerra in Ucraina, la crisi economica, la crisi climatica. Insomma non c’è mai pace. Tutti questi eventi hanno un impatto non trascurabile sul nostro benessere psicofisico. Gli ultimi anni ci stanno mettendo alla prova, creando un’atmosfera di instabilità e incertezza, che fa sentire insicuri e fragili e mina in modo significativo lo stato di salute mentale di adulti e anche bambini. Siamo stressati, ansiosi, dormiamo poco, male, lavoriamo tanto, troppo e siamo affaticati.

Cosa possiamo fare?  Proviamo a partire da noi.

Stressati, ansiosi e affaticati

Lo dicono tutti. Le evidenze degli studi condotti in tutti il mondo sono oramai numerose.

In Italia, per fare un esempio, la rete COMET, che include 10 centri universitari di psichiatria e neuroscienze italiani, ha evidenziato un livello di stress moderato in oltre il 40% dei quasi 21 mila intervistati, sintomi depressivi gravi o molto gravi nel 12,4% e stato d’ansia nel 17,6% (European Psychiatry 2020 Sep 28). 

Durante il suo ultimo convegno nazionale a gennaio, la Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia ha dichiarato che nei prossimi mesi potremmo assistere a 800 mila nuovi casi di depressione, con un rischio maggiore tra chi è entrato in contatto con il virus del covid.

Ad alto rischio ci sono anche gli adolescenti, i dimenticati da tutte le manovre del lockdown.

Per quanto riguarda il lavoro, secondo un’indagine condotta da Linkedin su oltre 2000 lavoratori italiani lo smart working è decisamente un’importante fonte di stress. 

In particolare tra chi lavora da remoto il 46% degli intervistati ha infatti dichiarato di provare ansia e preoccupazione, e in generale lavoro di più. 

Il 48% di chi lavora in smart working lavora almeno un’ora in più al giorno, pari a 20 ore al mese (quasi 3 giorni in più la mese), collegandosi prima al mattino, staccando più tardi alla sera e ritagliandosi pause pranzo più brevi. 

Il 22% si sente spinto a rispondere più rapidamente e ad essere sempre disponibile e il 21% fa fatica a staccare la spina

Il tutti connessi ha un chiaro impatto negativo sullo stato di salute, deteriorando la capacità di concentrazione e anche la qualità del sonno.

Quelli che ho riportato sono solo una piccolissima parte dei dati e degli ambiti indagati negli studi condotti in tutto il mondo. Puoi provare a fare ad esempio una ricerca su Pubmed, il principale database per la letteratura scientifica. Inserisci nel motore di navigazione “stress AND covid” oppure “mental health burden AND covid” oppure ancora “health burden AND covid”, vedrai che ogni giorno la lista dei risultati si arricchisce.

Serve un sostegno rapido ed efficace

E’ chiaro che serve una soluzione, rapida ed efficace.

Ma non solo. I numeri in scala sono davvero significativi e quindi occorre identificare una strategia che possa agire indipendentemente dall’età, dalla condizione fisica e anche dal luogo in cui ci si trova.

Ridere può aiutare?

Guardiamo un po’ i dati.

Gli studi più significativi sull’efficacia della risata sul tono dell’umore e sullo stress sono stati condotti da Lee Berk, neuropsicoimmunologo della Lomo Linda University in California. Già 30 anni fa, nel 1989 Lee Berk dimostrava che la visione di video divertenti e umoristici consente di ridurre i livelli di cortisolo, di epinefrina e del principale metabolita della dopamina, che risultano tipicamente aumentati in condizioni di stress (Neuroendocrine and stress hormone changes during mirthful laughter. Am. J. Med. Sci). Nello stesso tempo, la risata aumenta i neurotrasmettitori positivi, dopamina, ossitocina, serotonina ed endorfine.

Nel corso degli anni, la letteratura si è arricchita di diverse conferme; ne riporto solo alcuni, i più recenti.

Ad esempio lo studio di Cha & Hong nel 2015, che ha dimostrato come in pazienti affetti da diversi gradi di depressione lieve, moderata o severa la risata consente di aumentare significativamente i livelli di serotonina, il cosiddetto ormone della calma attivo a livello del sistema cerebrale limbico.

Una recente metanalisi di 10 studi, pubblicata da Jinping Zhao della Jinlin University in Cina, ha mostrato come ridere consente di ridurre ansia, depressione e migliorare la qualità del sonno in soggetti adulti. Proprio per queste evidenze, Jinping Zhao conclude che “gli interventi che stimolano l’umorismo e la risata sono attività convenienti, semplici e facili da praticare, che possono migliorare in modo significativo il benessere delle persone”. (per approfondire leggi qui)

A queste evidenze si aggiunge la recentissima revisione della letteratura condotta dal gruppo della Scuola infermieri cinese condotto da Xuefeng Sun e pubblicata su Brain & Behavior. L’analisi ha coinvolto 29 studi che hanno valutato gli effetti della terapia del sorriso (clown dottore e yoga della risata) in quasi 3000 pazienti affetti da depressione e ansia di Paesi di tutto il mondo, tra cui USA, Turchia, Italia, Sud Korea, Israele, Germania e ovviamente Cina. Un aspetto interessante riguarda l’ampia tipologia di pazienti, tra i quali vi erano studenti universitari, pazienti con Parkinson, pazienti oncologici, infermiere, bambini in procinto di intervento chirurgico e anche donne anziane in pensione. I risultati hanno portato gli autori a desiderare la terapia del sorriso come una terapia alternativa valida per il trattamento di ansia e depressione non solo di pazienti ma anche degli operatori sanitari (per approfondire leggi qui lo studio).

Perchè ridere riduce lo stress?

Ma cosa c’è sotto le evidenze biochimiche e psicologiche?

  • RESPIRAZIONE: ridere vuol dire innanzitutto respirare e quindi ci dona migliore ossigenazione. Ne beneficiano i polmoni e tutti gli organi, compreso il cervello
  • DIAFRAMMA: quando ridiamo respiriamo in modo più profondo e muoviamo, senza accorgercene, anche il diaframma, che invece si blocca quando siamo stressati. Il diaframma è collegato al sistema nervoso parasimpatico, il nostro freno interno, che è responsabile della nostra capacità di rilassarci ed agisce in modo contrapposto al sistema nervoso simpatico, responsabile della nostra reazione allo stress (attacco e fuga)
  • NERVO VAGO: ridere migliora il tono vagale. L’aspetto interessante è che la maggior parte delle fibre del nervo vagale sono afferenti e quindi salgono dal corpo al cervello. Questo significa che il nervo vago può comunicare al cervello come stiamo attraverso la respirazione e le posture che il nostro corpo assume. Ridere e i movimenti tipici della gioia (come ballare, portare le braccia in alto) dicono al nostro cervello che stiamo vivendo qualcosa di bello e di conseguenza vengono liberati i neurotrasmettitori tipici del benessere, la cosiddetta biochimica positiva.

Come fare?

Ridere, quindi, può essere considerata una strategia valida per contrastare l’impatto dello stress da lockdown, ma serve intenzione e costanza.

Non basta certo ridere una volta ogni tanto. Gli studi infatti hanno riscontrato benefici solo in persone che si sono sottoposte a sessioni di risata almeno una volta a settimana per alcune settimane.

E nella pratica come si può fare?

Si può scegliere tra barzellette, visione di film umoristici; si può ricorrere alla giovialità degli amici. Ma quanto durerà l’effetto e soprattutto non è detto che siano efficaci per tutti. 

Il suggerimento, allora, è imparare a ridere in modo incondizionato, senza motivo o meglio senza stimoli esterni attraverso lo yoga della risata, ovvero esercizi che portano il corpo a ridere e quindi stimolano attraverso il nervo vagale una sensazione di benessere.

Imparare a ridere in modo incondizionato significa: 

  • decidere di ridere perché vuoi stare bene, consapevole degli effetti che ne otterrai
  • essere autonomi, senza bisogno di stimoli esterni o persone per ridere
  • disporre del proprio tempo
  • usare la risata “on demand”, quando ne senti più bisogno, soprattutto quando sei in sofferenza e non c’è nulla da ridere
  • scegliere la propria gioia e felicità

La risata incondizionata ci salverà?

C’è chi ci crede fermamente, tanto che la pratica, ideata 25 anni fa dal medico indiano Madan Kataria, si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, in oltre 110 stati con 3 milioni di praticanti.

I benefici della risata incondizionata sulla salute non riguardano solo lo stress e il nostro umore, ma anche il sistema cardiocircolatorio, il sistema immunitario, quello respiratorio e polmonare, il metabolismo.

Vale la pena provare, cosa dici?